Progetto Risorgive del Vinchiaruzzo
Gestito all’Associazione Naturalistica Cordenonese
In Italia, il progetto di riforestazione si trova in Friuli Venezia Giulia, nell’area delle risorgive del Vinchiaruzzo, in provincia di Pordenone. Il nome trae origine dal termine dialettale “Vinciars”, che sta ad indicare i boschi di salice.
Questa zona è fra le più importanti delle aree umide presenti nella bassa pianura, tanto da essere considerata Zona Speciale di Conservazione (ZSC), riconosciuta a livello europeo.
Il progetto prevede l’acquisizione di terreni per rigenerare foresta, conservando lembi di preziosa prateria umida dove presenti, e per offrire un habitat a numerose specie rare di flora e di fauna. Un patrimonio naturale a rischio di estinzione a causa dello sfruttamento agricolo indiscriminato.
Caratteristiche dell’ambiente
Il territorio è caratterizzato da due grandi ecosistemi, diversi e al contempo strettamente collegati: Magredi e Risorgive. Le acque che i torrenti Cellina e Meduna portano a valle “scompaiono” a nord nella zona dei Magredi che, essendo permeabile, lascia scendere l’acqua nella falda acquifera, mentre riaffiorano a sud nella bassa pianura delle Risorgive del Vinchiaruzzo, zona invece argillosa e impermeabile che frena le acque e crea le cosiddette “olle” o “polle”, acquitrini di acqua pura.
Gli ambienti dove l’acqua sorge sono degli habitat naturali di grande pregio. A seguito di rilievi floristici, sono state individuate straordinarie concentrazioni di specie differenti, rare, rarissime o endemiche in stretto rapporto con le contigue aree dei magredi.
Habitat ricco di biodiversità
La preziosa biodiversità di questo luogo, tra le più alte dell’intera regione friulana e del nord Italia, è documentata dall’atlante naturalistico “Funghi, Piante e Animali delle Risorgive del Vinchiaruzzo”, pubblicato nel 2014 con il sostegno di Bioforest. Un catalogo che raccoglie, con rigore scientifico, fiori, alberi, arbusti, funghi, insetti, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Un’importante opera di ricerca, studio e classificazione resa possibile grazie al lavoro di appassionati entomologi, micologi, erpetologi, ornitologi, avvallati da esperti nazionali e internazionali.
Il progetto
L’area, acquistata nel 2009, si estendeva su un appezzamento di circa nove ettari. Nel corso degli anni, in seguito all’acquisto di nuovi terreni e alla donazione di alcuni lotti da parte della BCC pordenonese, la superficie si è ampliata, tanto che oggi la proprietà è complessivamente di sedici ettari. Dall’acquisto ad oggi è in comodato d’uso all’Associazione Naturalistica Cordenonese, formata da un gruppo di appassionati che condividono l’amore per la natura e si impegnano concretamente per la sua tutela.
L’attività di riforestazione si sostanzia nella semina in vaso di piante autoctone poi trapiantate in un vivaio e infine piantumate. La semina e la piantumazione prevedono anche il coinvolgimento delle scuole locali, a conferma della valenza didattica del progetto. Nel corso degli ultimi 10 anni, grazie alla collaborazione con gli alunni, sono stati messi a dimora oltre 2000 alberi.
Il Progetto Risorgive del Vinchiaruzzo si propone di conservare la prateria umida, ricca di una grande varietà di piante erbacee (300 censite nel 2017 dal Gruppo Regionale Esplorazione Floristica) attraverso lo sfalcio di fine stagione vegetativa e il controllo di erbe ed arbusti infestanti.
L’Associazione Naturalistica Cordenonese è impegnata anche nell’opera dimonitoraggio degli anfibi e nella facilitazione della nidificazione del rapace diurno albanella minore (Circus pigargus), in grande difficoltà e a rischio di estinzione in Italia.
È attiva sulla proprietà una stazione d’inanellamento per uccelli migratori, nell’ambito del Progetto nazionale MonITRing, promosso dall’ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.